"There are a total of twenty-eight songs spread over both discs and in true rock opera fashion the songs flow together nicely giving the disc a cohesiveness as a whole.
Highlights of disc 1 include the enchanting "Il sogno di Lucy" complete with entrancing sound effects, wistful synths and empassioned vocals, conveying a dreamy effect only to be broken by a piercing scream and the majestic prog of "La locanda nel villaggio degli zingari" with its moving melody and soaring vocals. The tranquil "La montagna" boasts lovely piano and voice as the darkness slowly creeps in, creating a veneer of foreboding that effectively gets the point across. The sweeping prog of "Che giorno maledetto" with it's emotional lead guitar is probably my personal favourite.
Perhaps a little less dark, disc 2 offers more of the same, not venturing very far from the musical themes developed in the first CD, but nonetheless still nice to listen to. Personal favorites include the heavily orchestrated "La nave" with soaring backing vocals and nice guitar parts and the lush sounding "Ritorna", a pure symphonic delight. Also check out the superb drumming in "La morte di Mina", and the dramatic build up of synths and guitar in "Il ritrovamento". The continuing theme in "Via da Wismar" bears a slight resemblance to Everon, especially in the way the orchestration builds up the piece.
This album was a real grower for me as it did not come immediately. This is an intricate piece of music with an underlying subtle beauty that took a while for me to realize. Recommended for symphonic progressive rock fans everywhere and of course those who appreciate a good rock opera."
"Il caso delle Ranestrane è più unico che raro, specialmente in suolo italico. Uno sforzo creativo assolutamente notevole, forse pretenzioso, ma che ad ascolto terminato, grida giustizia. Il film e la storia presa in considerazione dal quartetto è “Nosferatu: Principe Della Notte” diretto da Werner Herzog, ovviamente ispirato dal “Vampiro Dracula” di Bram Stoker. Un indimenticabile Klaus Kinski in una delle sue migliori interpretazioni di sempre. Intelligente la struttura del doppio cd, il quartetto di Daniele (voce e batteria) e Massimo Pomo (chitarra) non si sforza a cercare una base musicale per il film, piuttosto il contrario, mettendo dialoghi originali e l’evolversi del film sulla propria musica. Ascoltate “Lucy” ed avrete un chiaro panorama del doppio disco. Molto si basa sulle arie delicate delle tastiere, una musica che si posa come una farfalla, leggiera ed elegante. Non solo questo, c’è anche del ritmo, come in “La Locanda Nel Villaggio Degli Zingari” o ne “L’Assalto”, questo per quello che concerne il primo disco. Da sottolineare anche richiami ad Ivano Fossati ed a Renato Zero, davvero un mix sonoro variegato ed adatto a tutti i gusti. “La Nave” apre la seconda parte con enfasi e classe, mettendo in evidenza la personalità della band. Tutto è sempre condito da una delicata ricerca sonora, come in “Che Succede” a conferma che in fondo sempre di Progressive Rock si tratta. Toccante “Ritorna”, una musica che fa da funambolo in bilico fra cantautorato e PFM. Proprio la PFM ha risuonato “Dracula”, una vera coincidenza, oppure gli amanti del genere amano le storie di sangue? Scherzi a parte, le Ranestrane si avvicinano di più alla band di Di Cioccio periodo “Ulisse”. Ma non vorrei rovinare sorprese, che lascio a voi che amate questa musica e mi sento anche di consigliare “Nosferatu Il Vampiro” a tutti, perché la musica che ne scaturisce è totale. Uno sforzo che spero porti i giusti frutti a questi ragazzi che hanno dimostrato come si possa fare un concept complicatom con una personalità che va al di sopra delle banalità ascoltate generalmente in questi contesti. MS"
“Nosferatu Il Vampiro” is a very strong album. Not only an album for cinema lovers but also for the lovers of Italian progressive rock. You can find some wonderful melodies on this album. The used fragments of the original soundtrack are fully integrated into the music. This album frequently resides in my CD player. The album grows every spin. This year the band released their second rock-opera. A tribute to Stanley Kubrick’s masterpiece “The Shining” (1980), a film with leads for Jack Nicholson and Shelley Duvall. So maybe RanestRane's story on progVisions will be continued. The high quality of their debut album “Nosferatu Il Vampiro” has surprised me!"
"The music flows steady without really weak moments alternating changes of rhythm and gloomy atmospheres to light and intense melodies. The beautiful art cover reproduces a painting by Caspar David Friedrich called "Cloister Cemetery in the snow" and it perfectly fits the overall mood of the album. Vocal parts featuring original lyrics are intertwined with fragments of the film dialogues that contribute to keep up the tension... "I had a dream my love / But it's so strange / That I cannot remember it"...
On the whole a good album with a peculiar feeling and a touch of originality that differentiates this work from others and make it "unique"."
“Che collo delicato…” dice un Conte Dracula preda della corruzione fisica e della disperazione mentre con voce bramosa accarezza tra le unghie il medaglione contenente la foto di Lucy/Isabelle Adjani. In questi tempi bui, con la figura del vampiro banalizzata e ridicolizzata da libri, film e telefilm la cui qualità chiede una vendetta da lavare nel sangue, ascoltare un lavoro come quello realizzato dai Ranestrane equivale a mordere il collo di una splendida e sensuale Isabelle Adjani per risucchiarne la forza vitale. Riguardare il capolavoro di Werner Herzog forse non produrrà lo stesso effetto ma almeno può far riconciliare l’immaginazione con una delle figure mitiche della letteratura e del cinema horror. Non al capolavoro muto di Murnau ma al suo rifacimento con protagonista Klaus Kinski si ispirano i Ranestrane per costruire questa colonna sonora immaginaria. E come la figura di Nosferatu, morbosa e decadente, aveva spazzato via il mito di un Conte Dracula gentleman romantico che popola tuttora l’arte vampiresca, i Ranestrane vanno oltre l’originale commento musicale dei Popol Vuh abbandonando i temi funerei e ossessivi per preferire il formato “Opera Rock”. Il Rock è quindi protagonista e riesce a sottolineare con efficacia le atmosfere del film, passando da momenti cupi ad altri esaltanti, in un crescendo incalzante che segue la vicenda sino alla tragica conclusione. Il tutto in un susseguirsi di sonorità molto classiche di chitarre in overdrive, organo ruggente, pianoforte e synth analogici, con uno spettacolare gusto melodico e un’alternanza tra brani dalla struttura più indipendente (a me piacciono in particolare “Lucy”, “Via da Wismar” e “La nave”) e altri pensati soprattutto per accompagnare la parte visiva, sovrapposti ad estratti dei dialoghi della pellicola originale (nel doppiaggio in italiano). Il risultato, oltre ad essere molto omogeneo e non presentare cali di tensione, vive di vita propria. L’ascolto può quindi essere libero, con l’immaginazione a sopperire alla mancanza della parte visiva, oppure può procedere di pari passo con il film, realizzando pienamente l’intenzione originale del gruppo di fornire un accompagnamento alle immagini cupe e angosciose realizzate da Herzog (i cui lavori evidentemente ispirano la band nostrane, basti pensare anche al recente album del Ballo delle Castagne). Ad un’analisi anche superficiale appare evidente che “Nosferatu il vampiro” va oltre il progressive, pur abbracciandolo e miscelandolo con un linguaggio in apparenza più semplice. Nella struttura delle composizioni si preferisce puntare sull’atmosfera piuttosto che sui clichè, siano essi progressivi siano quelli da colonna sonora cinematografica. Il risultato è molto riuscito e la scelta di realizzare sonorizzazioni per film celebri, già proseguita nel frattempo con “Shining” di Stanley Kubrik, rappresenta una strada vincente e tutto sommato originale (come è ottima l’idea dei cineconcerti, che prevedono la proiezione del film accompagnata all’esecuzione dal vivo della parte musicale). Nell’attesa di scoprire quale sarà il prossimo progetto, “Nosferatu il vampiro” può garantire ascolti soddisfacenti per parecchio tempo. Bevete quindi tranquillamente il sangue che trasuda dal rock contenuto nell’album, il suo sapore non vi deluderà"
frammenti di recensione: Nosferatu
frammenti di recensione: Shining
"Il rock progressive ha sempre trovato nell’idea del concept album una strada congeniale. Il dover sviluppare musicalmente un concetto o un pensiero è una cosa abbastanza comune in questo tipo di musica. Questo gruppo romano sposta il confine in questo tipo di operazione cimentandosi nella riproposizione musicale di opere cinematografiche. Hanno intrapreso questa strada (chiamata nei loro spettacoli dal vivo “cineconcerto”) musicando alla loro maniera “Nosferatu” e ci riprovano con un classico del cinema moderno come “Shining” di Stanley Kubrick. La storia dello scrittore Jack Torrence viene riprodotta in maniera fedelissima (seguendo il minutaggio del film) dai Ranestrane che riescono nella difficilissima operazione di risultare originali e non pacchiani sfruttando un’opera apprezzata a livello mondiale. E’ difficile (e forse nemmeno molto corretto per spiegare questo doppio cd) accantonare l’opera cinematografica senza la quale non avremmo in mano questo piccolo gioiellino, ma sarebbe un peccato non mettere in risalto gli aspetti prettamente musicali che rendono veramente unico nel panorama musicale progressive attuale questo gruppo. Difficilmente troviamo in giro formazioni musicali che riescono a districarsi facilmente tra elementi che ti riportano non solo al rock progressive ma anche alla canzone italiana (sì… quella che potresti ascoltare sul palco sanremese), che riescono a condire melodie riuscite con soluzioni sonore per niente semplici,che (soprattutto in Italia) hanno dei cantanti degni di questo nome (il vocalist ricorda molto il miglior Zarrillo). Se la definizione di art rock significa ancora qualcosa, questa si addice perfettamente al gruppo romano. Gruppo che ha un background non prettamente progressive ma che, in un mondo di band che suonano tutte uguali, questo aspetto diventa discriminante e arricchisce in maniera fondamentale il songwriting dei Ranestrane. Tra i brani da menzionare (non solo per la citazione cinematografica) sicuramente “Il mattino ha l’oro in bocca”, “La neve copre ormai tutte le piane aride”, ”Mr. Halloran”, ”Il labirinto” e “Oltre tutto” ma ogni momento è funzionale e importante all’interno di questo doppio cd. Un disco da seguire insieme al film, ma anche da assaporare momento per momento per cogliere le sfumature musicali create dai Ranestrane. Da ricordare in questo 2011"
"After the promising 2006 debut, in 2011 RanestRane released another self-produced double album conceived as a cine-concerto. This time the starting point is The Shining, a 1980 psychological horror film produced and directed by Stanley Kubrick, co-written with novelist Diane Johnson, and starring Jack Nicholson in the role of Jack Torrance. The film is based on the 1977 novel of the same name by Stephen King and is set in an isolated hotel in the mountains of Colorado. It tells the story of a man who tries to murder his wife and his son but the line between the supernatural and the psychotic is blurred... "What, exactly, is impelling Jack Torrance toward murder in the winter- isolated rooms and hallways of the Overlook Hotel? Is it undead people, or undead memories? Mr. Kubrick and I came to different conclusions... but perhaps those different conclusions are, in fact, the same. For aren't memories the true ghosts of our lives? Do they not drive all of us to words and acts we regret from time to time?" (Stephen King from the introduction to the 2001 Pocket Books Edition of the novel).
"I'm an engine rediscovering the limits... I'm rediscovering the effort, and the bruises...". The lyrics depict a damned diary of insanity, a mind that gives in under the weight of the snow, drinking the waters of oblivion... The melodic sung parts alternate with evocative instrumental passages and some excerpts from the dialogues of the film with a very good result. The music is more aggressive than in the band's debut work and sometimes tension hangs over you like a cloud full of black rain, pregnant, ready to burst. But in other moments the music becomes soft and sweet and mellow, following you down into a deeper sleep where thought ceases and the faces that come in dreams go unremembered... "You'll savor the waters of oblivion! / Hedges and corridors, bright red all around...".
Well, I like very much both the novel and the film. In my opinion the musical and lyrical interpretation of RanestRane is quite good as well... The packaging is excellent too and the art cover reproduces a painting by Zdzislaw Beksinski that perfectly fits the mood of this work."
"Listening to music and watching movies, you can’t ask for much more as a pastime... Incorporate the two together and you have a bit of a double whammy especially when one has been designed as an addition to enhance the interaction.
Ok I have just been blown away by the power of the new RanestRane double CD set Shining which is in essence a cineconcerto for one of the most recognised movies of Kubrick’s film career. Although this approach is not unique, their last album tackled Herzog's Nosferatu, (something that I need to purchase having listened to this). It is an approach that the likes of Goblin, Tangerine Dream, Nichelodeon and Faust have used in the past, although RanestRane’s approach is more melodic and accessible.
The subject matter of The Shining is well known and the band captures the innocence, isolation, violence and the sliding, spiralling madness to perfection especially on the pivotal realisation moment of 237.
Just looking at the presentation of the album Shining you can tell that the ethos of the band is attention to detail. The production and sound is impeccable with the contributing band members Riccardo Romano (keyboards, Harmonium, moog, programming), Daniele Pomo (voice, vocals, drums, percussions, trumpet and additional programming), Maurizio Meo (bass, electric double bass) and Massimo Pomo (electric guitars, acoustic guitars and classical guitars) being resolute.
Daniele Pomo’s rich vocal approach is Hogarth-esque, expressive with the band creating some vague Marillion tones throughout. Their musical approach is not the usual background affair, more fourth dimensional as they manipulate their varying approaches as the moods and pace change. In doing so the presentation becomes exciting, an impeccable, powerful, dynamic and tension inducing progressive rock soundtrack that soared as it worked its way through each scene succinctly capturing the moment and atmosphere perfectly. Each individual track marks each scene with importance from the opening sequence of the family driving up to the Overlook to the final scenes of Nicholson sitting there frozen to death having become a victim of himself. Lyrically too the band cleverly manipulate metaphors to really heighten the emotion of the piece, rhetorical figures of speech that just work on so many different levels. When the album is played as a stand alone identity, the atmospherics still work, even though it’s all in Italian but in saying that the ultimate way to play this is together as one.
Having been in the fortunate position of being able to both watch the movie via a projector and listen to the album being played through a hi-fi system at the same time really enhanced the whole experience ten fold. This really is the way to participate with this extravaganza. Even having to stop the movie to change the disc wasn’t distracting.
The original brief electronic score that accompanies Kubrick’s movie including a major theme based on Beriloz’ interpretation of Dies Irae has been eloquently bettered by RanestRane’s creation. This really is Italian symphonic rock at its best. All we can hope for now is a professionally shot DVD of the band live and some shows?"